domenica, settembre 10, 2006

The Quest (Part 2: Briefing)

CONSIGLIO DI GUERRA DEL BLOG

Ordine del giorno:
1) verifica informazioni
2) scelta piano d'azione
3) briefing pre-missione

Il tavolo era ben troppo piccolo perchè tutti i neonati ufficiali anziani del blog stessero comodi. Così, si trovarono a dover rimanere in piedi in sei, attorno a un piccolo tavolinetto rotondo, che, secondo le intenzioni, doveva essere la "mappa del territorio di guerra". Secondo le intenzioni, perchè nemmeno gli ufficiali anziani sapevano granchè su cosa ci fosse nel blog.-Non possiamo lavorare in queste condizioni, spero ve ne rendiate conto! -, aveva sbottato Giby Polemizzatore, colpendo con il palmo aperto della mano il tavolo.-Calmi, stiamo calmi. Innanzitutto, è indispensabile fare mente locale sulla situazione. Cosa abbiamo?
-Dunque-, intervenne Giby Comunista -quello che sappiamo è che Epic Giby si è convinto della presenza di un cosiddetto "Male", risiedente da qualche parte nel Blog. Si è convinto che io e Nerd, qui, fossimo "progenie dell'Oscurità", o "progenie del Male", usava i due termini indifferentemente, a causa della nostra parlantina lievemente slang. Creativo, invece, più pratico di noi a usare le parole, è riuscito a parlare in maniera accettabile, e quindi si è meritato l'amicizia di Epic, il quale è partito, trascinandoselo dietro, in una Sacra Cerca per trovare e sconfiggere questo Male. E' tutto, credo.
-Se posso-, aggiunse Giby Nerd-Epic Giby è anche dotato di un qualche genere di equipaggiamento magico. La sua spada bastarda ha una forte aura magica, superiore al +10, e sono quasi sicuro sia almeno vorpal e ad esplosione folgorante.
Positivista appoggiò i gomiti sul tavolo, in una posizione improbabile, e si sporse in avanti. Strinse gli occhi a fessura, e iniziò a riflettere fra sè. -Capisco. Credo che siamo in un bel guaio.
-Cosa vuoi dire?-, chiese Nerd allarmato.
-Vuole dire che su queste basi il nostro compito è molto ardimentoso-, rispose Giby Taoista. Non era considerato un membro "anziano", però la sua presenza al consiglio di guerra era stata fortemente caldeggiata da Positivista, perchè Taoista conosceva a menadito tutti i precetti del Ping Fa, l'Arte della Guerra di Sun Tzu, oltre che i 36 stratagemmi dell'arte della guerra cinese, essendo imbevuti di filosofia taoista. -Ciò che ci avvantaggia-, continuò-è che il nostro obbiettivo non si aspetta una nostra caccia all'uomo. Ma ciò che vanifica totalmente questo vantaggio è che noi non conosciamo nulla della topologia del Blog: soltanto Creativo, che l'aveva creato nella sua mente, ne conosce i segreti. Non sappiamo a cosa andiamo incontro, indi non abbiamo basi su cui stendere una strategia coerente.
-Esatto!-, scattò Giby Polemizzatore. -Insomma, volete veramente che qualcuno di noi rischi la vita per andare a salvare Creativo?
-No, nessuno di noi lo vuole, Polemizzatore. Ma temo sia necessario. Il problema grosso non è tanto Epic Giby, per quanto sia una figura del tutto imprevedibile, e potrebbe mal reagire a qualunque cosa detta da Creativo. Il problema grosso è questo suo "Male". Cosa intende? Esiste davvero una cosa del genere?
-Stai scherzando, spero! Andiamo, questo è un blog, non un album dei Rhapsody! Quel "Male" non è altro che il delirio della mente bacata e fanatica di Epic Giby!-, gridò Polemizzatore.
-Si, però...-, fece Nerd. Gli altri si girarono a guardarlo, e vedendo che non andava avanti a parlare Positivista lo incitò: -Avanti, Nerd...però cosa?
-Ecco, forse era una mia impressione, ma quando Epic Giby ha trascinato via Creativo, dichiarando le sue intenzioni, ho notato che l'espressione di Creativo si è fatta ansiosa, spaventata. Sembrava...sembrava terrorizzato.
Seguirono diversi istanti di silenzio, in cui i Gibys si guardarono l'un l'altro, con espressioni serie e preoccupate. Giby Polemizzatore espresse quello che era sulla bocca di tutti quanti.
-State a vedere che quel cretino si è inventato davvero...qualcosa, e che ora quell'altro cretino li sta trascinando entrambi verso la morte.
-Stando così le cose-, disse Taoista-quali che siano le nostre scarse informazioni non possiamo che tentare di trasformare il nostro tanto Yin in almeno un pochino di Yang. Dobbiamo formare una squadra e andarli a cercare.
Giby Positivista annuì, grave.
-Concordo. Chi pensi siano i più adatti per andare?
Taoista non rispose subito.
-Andrò io-, disse alla fine-e comanderò la squadra. Il comandante ha un compito molto importante, e le mie conoscenze di tattica ci saranno utili. Inoltre, ho qualche rudimento di arti marziali, dovessero tornare utili. Infine, da quanto abbiamo appreso, anche Epic è armato di spada.
Questa affermazione lasciò gli altri perplessi. L'espressione distaccata e serena di Taoista fu attraversata da un'ombra.
-Dopodichè, abbiamo bisogno di qualcuno che conosca il modo di pensare di Epic. Nerd, questo sarà il tuo compito. La tua conoscenza di Dungeons&Dragons sarà vitale: hai già dato prova delle tue capacità identificando l'aura magica della spada di Epic con una sola occhiata. Nemmeno Il Giunta ne sarebbe stato capace.
Giby Nerd arrossì, poi sul suo volto si stampò un sorriso sciocco, fiero e felice.
-Infine, avrò bisogno di Giby Pilota. Ho bisogno di qualcuno con un senso dell'orientamento affidabile.
Dicendo questa frase, Taoista fece molta fatica a trattenersi dal ridere, così come anche il resto degli astanti.
-Va bene, d'accordo, mi serve per la sua innata aggressività...potrà tornare utile nei momenti critici. Ad ogni modo, è davvero lui quello con più senso dell'orientamento, fra noi, e non ho scelta che non portarmelo dietro.
Positivista annuì di nuovo.
-Concordo con la tua analisi, Taoista. E suggerisco che partiate appena siete pronti.
-Si. Nerd, voglio che tu porti dietro tutti i manuali e le guide che pensi che possano tornarci utili. Trovate Giby Pilota, e fategli preparare la Kame Kar. Partiamo domani all'alba.
-Gli obbiettivi-, incalzò Giby Polemizzatore, che, rendendosi conto della drammaticità del momento, stava lottando contro sè stesso per tenere a bada le sue lamentele-sono quelli che sappiamo: localizzare Giby Creativo e Epic Giby, assicurarsi della loro incolumità, e fare ritorno qui. Quello che eventualmente c'è da decidere su questo supposto Male, lo decideremo in un secondo momento. E' tutto?
-E' tutto-, sancì Positivista.
Contemporaneamente, tutti i Gibys presenti fecero un cenno d'intesa con il capo, poi si girarono e uscirono dalla sala briefing. Il piano di guerra era stato steso: poco più che un canovaccio, con poche probabilità di riuscita, per un gruppo d'azione composto da un assortimento malriuscito di elementi pescati quasi a caso. Questi e altri preoccupanti pensieri attraversavano, con maggiore o minore intensità, la mente di tutti gli ufficiali anziani del blog dei Gibys mentre questi lasciavano la saletta.

giovedì, settembre 07, 2006

The Quest (Part 1: The Quest)

Giby Communist (enters): Hello, comrade, how are...ehi, but...
Creative Giby (enters): Hi! Have you noticed?
Giby Communist: Comrade Creative! What in the world does this mean?
Creative Giby: Dont' you like it? You know, today we will introduce Him...and I thought an english introduction would have suited him better.
Giby Communist: Oh, I see. So it is today. Well, when is he supposed to come?
Nerdy Giby (enters, running. He is very excited): He is here! He's coming! Ehi, wait! Why am I talking like this?
Creative Giby: It's for the sake of a presentation like it's meant to be. Now, shut up! Here he comes.
Epic Giby (enters, with a solemn walking): I salute thee, kind lords. I am the Epic one. News have come to my ears. I know that thou art expecting me.
Creative Giby: You are right, Epic one. Today, I welcome you as an official member of this blog.
Epic Giby (bowing): I thank thee. Thou art most kind, indeed. I wish to thank all of thee for thy welcome.
Giby Communist: Err...hi, comrade...I am comrade Communist. I'd like to, well, y'know, umm...welcome you on board!
Nerdy Giby: Yeah, me too! You're so cool, I don't believe I'm actually standing in front of you!
Epic Giby (suddenly upset): Thou speak like scion of Evil! Thy speak sounds rather arcane and mysterous to me, but nevertheless shall I try to unveil this treacherous plot! I challenge thee! For I am the mighty Epic one! I shell never fall under the...uh?
(Creative Giby gets near Epic Giby and wishpers)
Creative Giby:
Ehm, if you would reconsider...they were just saying that they welcome you, too...they didn't mean any insult, nor any...
Epic Giby: What? And why spake they in such a foul idiom? I swear I have never heard anything as hellish as that! I see my destiny, now. I am to go. I shall begin a holy Quest in order to verify whether my steadfast heart is as pure and...well, umm...epic as always or not, as well as whether these two creatures are truly involved with the mighty Evil which has been unleashed on this sacred blog of ours...or not.
Creative Giby: Wait! we're...
Epic Giby (louder): FEAR NOT! For I shall return victorious once again! Thou havest proved worthy of my true glorious friendship. Join with me, Creative one, and toghether we shall face the evil, and vanquish every son of Darkness who dares to get in our way! Nonetheless, shall we...
(Nerdy Giby tries to speak, interrupting Epic Giby)
Nerdy Giby:
Listen, we had no intention of...
Epic Giby (even louder): Do not try to charm me, Nerd one! I shall never lend thee my ear, for I do not know the true value of thy words. Be gone! Lest thou want me to tear thee apart. I swear on my Holy Majestic Blade of the Mists of the Sacred Blog that I shall return with the Truth on my side. Shall I discover I was mistaking, I shall give my most humble and deep apologies to thee, and to thee too, Communist one, thou have my word. Conversely, Shall I happen to discover that thou art indeed the scion of Evil, prepare thyselves, for I shall wage the just fury of my epic goodnes upon thee, banishing thee from the sacred Blog once and for all!
(While speaking, Epic Giby draw a very long sword, and points it towards the neck of Nerdy Giby. After his speech, he kisses the blade, and than pull it away)
Epic Giby:
And now, my fierce companion, follow me into this holy quest of ours. Beware, forces of Evil!
(Exits, taking with him Creative Giby, who tries to escape from his grasp, invain)
Giby Communist: That...that was...incredible! I mean...wow.
Nerdy Giby: Wow? You play it? Cool! Yeah, I know it's incredible. Which character do you use?
Giby Communist: What are you talking about?! Epic Giby just kidnapped Creative! We got to do something!
Nerdy Giby: Ohh, you mean that.
Giby Communist: Of course! Now, listen. Creative is a comrade, and we must rescue him. I don't trust that Epic guy.
Nerdy Giby: But he's so cool! I mean, have you seen the sword? That must have been at least a +5 holy lawful keen shocking burst fierce vorpal Bastard Sword. At least!
Giby Communist: Man, you are useless. We must gather someone and run to Creative's rescue! We must act now!
Nerdy Giby: Woah, you mean...we are going to follow the big though guy with the frightful magic sword...with nothing but our knowledge of 3.5 rules?
Giby Communist: Mmh, oh man...Yes, i mean exactly that.
Nerdy Giby: Cool! I go get my manuals. Could be useful!
(Exits)
Giby Communist:
Well, I'll go see the comrade Positivist. He'll know what to do.
(Exits. Lights off. Curtains.)

martedì, settembre 05, 2006

Arcani Rivelati

Giby Positivista era seduto ad un piccolo tavolo rotondo assieme a Giby Polemizzatore e Giby Particolarmente Fortunato. Dal giorno prima, da quando erano usciti da quel fetido localaccio, tutti e tre avevano devoluto tutto il loro tempo libero al ragionamento sul drammatico problema in cui si erano imbattuti: avevano speso 30 euro per tre birre, il barman gli stava dando 5 euro di resto ma poi se n'era intascati 2, facendo quindi pagare le birre 9 euro l'una. 27 euro per le birre più i 2 andati al barman, e si ottiene 29, non 30!
-Io dico che si torna indietro e ce lo si fa ridare. Spetta a noi, quell'euro, è ovvio!-, sbottò Giby Polemizzatore. Giby Positivista, in una giornata, aveva imbrattato di calcoli astrusi una decina di fogli protocollo, senza giungere a niente. Teneva una matita fra indice e medio della destra, una all'orecchio sinistro. I gomiti sul tavolo, si stringeva la testa dolente fra le mani.
-Oh è inconcepibile! Il conto è di 27 euro! Guarda, guarda qua.-
Giby Polemizzatore lo guardò freddamente. -Niente. Mi stai ignorando di nuovo.
-Va bene, affrontiamo la cosa con metodo.- Positivista socchiuse gli occhi, fissando intensamente l'ultimo foglio di calcoli. Iniziò a mormorare vagiti inintelligibili, e questo fece capire agli altri due Giby che l'avevano perso nel mondo delle sue elucubrazioni. Giby Polemizzatore si lasciò cadere pesantemente sulla seggiola, sbuffando sonoramente.
-Ma alla fine cosa ce ne frega? Voglio dire, la fregatura l'abbiamo presa, non è un euro a cambiarci...
La frase di Giby Particolarmente Fortunato fu interrotta violentamente da entrambi gli altri, che lo guardarono con occhi di bragia, e gli urlarono all'unisono: -E' una questione di principio!-
Poi, acccorgendosi della simultaneità della loro rivendicazione, si guardarono l'un l'altro, stupiti.
-Insomma-, iniziò Positivista, con leggero imbarazzo -parlo della curiosità intellettuale che mi porta a dover per forza di cose arrivare alla fine di questo problema, ovviamente.
Giby Polemizzatore lo guardò con un mezzo sorriso sarcastico, ma decise di starsene zitto. Come del resto fecero anche gli altri, per un paio d'ore buone. In quel tempo nessuno aprì bocca, salvo i mormorii incomprensibili di Positivista e i lamenti stizzosi di Polemizzatore. Giby Particolarmente Fortunato, intanto, stava agonizzando (anche se in perfetto silenzio). Accavallando la gamba, si era accidentalmente bucato un ginocchio sbattendolo con forza contro un chiodo (presumibilmente arrugginito) che sbucava da sotto il tavolo.
Dopo le due ore, accaddero due cose contemporaneamente: la prima fu che Giby Positivista scattò in piedi con gli occhi sgranati e un sorriso pericoloso, urlando "ma certo!", e la seconda fu che una ragazza entrò nello stanzino a grandi passi. Era vestita con un giubbotto beige a grandi tasche, i suoi capelli erano lisci, neri, molto lunghi, legati in fondo con un nastrino, e coperti sulla fronte con una bandana alla quale era applicata una targhetta in metallo. I suoi occhi erano bianchi, senza pupilla nè iride. Stette immobile a guardare i tre Giby, che, ad eccezione di Positivista, ancora preso nel suo estatico compiacimento, ricambiarono lo sguardo, perplessi.
-Chi...chi sei?-, chiese piuttosto prevedibilmente Giby Particolarmente Fortunato, nel lago di sangue dov'era immerso.
-Una cosplayer. Comunque non sono qui per questo. Il motivo per cui sono qui è per sapere...avete la risposta alla domanda, la soluzione del problema? Avanti! Rispondete!
Detto questo, puntò un indice contro il trio, che la guardava tanto perplesso quanto prima.
-Ma...non c'eravamo soltanto noi Gibys, in questo blog?-, chiese Particolarmente Fortunato.
-Cosa vuoi che ne sappia. Anche ieri ci siamo ritrovati in un pub saltato fuori dal nulla con della gente saltata fuori dal nulla. E' quell'idiota di Creativo, lo sai...
La ragazza, evitando accuratamente il sangue, si avvicinò al tavolino, e gettò un'occhiata ai fogli. Sul suo volto si dipinse un'espressione terrorizzata, ansiosa, e dovette appoggiarsi per non cadere. Scosse il capo un paio di volte, poi alzò lo sguardo, incrociando quello di Positivista.
-Hai risolto l'enigma?
Quello le gettò addosso un pericoloso sguardo da instabile psicopatico, e annuì con esagerata foga.
-Si! Sta a sentire...noi abbiamo pagato 9 euro una birra, non 8,3 periodico, quindi 27, non 25!
Lo sguardo della ragazza, per quanto di difficile interpretazione a causa del monocromo, denotava chiaramente uno spaesamento epocale.
-Eh?
-Ragionavo in modo sbagliato! Guarda...-parlando, Positivista afferrò uno dei tanti fogli e iniziò ad additare dei calcoli- mi ostinavo a ragionare facendo (30/3)-3+2, quando avrei dovuto fare (30-5)/3+2! Chiaro, adesso?
Lo sguardo della ragazza, per quanto di difficile interpretazione a causa del monocromo, denotava chiaramente uno spaesamento epocale.
-Eh?
Positivista sospirò.
-Quello che voglio dire è che il ragionamento di base è sbagliato. Tu hai questi 30 euro, ok? Da questi 30 euro togli 3 di sconto effettivo, ma poi ne aggiungi solo 2, che sono quelli che si è tenuto il barman. 30-3+2 non può per forza di cose fare 30. L'errore sta nell'aggiungere i 2 euro del barista, ma quelli non c'entrano a nulla, perchè non sono mai stati sottratti! I 2 sono quanto ti serve per arrivare da (8,33333*3) a (9*3), capisci? Sono già contati nel 27 totale, perchè non fanno parte dello sconto! Non vengono sottratti dai 30 euro, visto che se li intasca il barista, quindi non devi nemmeno più aggiungerli alla fine! Devi solo aggiungere quello che hai davvero tolto, ovvero 3 euro. Insomma, 30-3+3 fa 30!
Lo sguardo della ragazza, per quanto di difficile interpretazione a causa del monocromo, denotava chiaramente uno spaesamento epocale.
Questa volta, però, tentò di dissimularlo: -Ah.-, disse.
-Comunque-, continuò Positivista, apparentemente rinsavito dalla sua sbronza intellettuale -perchè lo vuoi sapere? E chi sei tu?
-Io lo devo sapere, io sono Colei Che Ha Post(at)o L'Enigma e Colei Alla Quale Deve Essere Data La Risposta!
La rivelazione, se doveva suscitare timore reverenziale, ebbe invece un'accoglienza freddina. I tre Gibys la guardarono in modo disarmante, sollevando contemporaneamente il sopraciglio destro.
Seguì un paio di minuti di imbarazzante silenzio, che fu rotto da Giby Polemizzatore.
-Tsk, Creativo. Che idiota.

Credits: Giby Creativo ringrazia XI aka Neji11, l'ispiratrice di questi ultimi due deliranti post.
Li dedichiamo con nostalgia al nostro fu nonno Alfonso, che regolarmente ci propinava questo stesso indovinello ad ogni occasione buona. Ciao nonno, finalmente l'abbiamo risolto!

lunedì, settembre 04, 2006

Black Hole Pub

Erano in tre. Si affrettavano, sotto una pioggia battente, in direzione di un riparo qualunque. Tale riparo si presentò loro sotto le sembianze di un sordido pub, la cui insegna, se un tempo era stata pulita, faceva di tutto per non darlo a vedere.
Un veloce giro di sguardi, dai quali emergeva esplicito il pensiero comune, ovvero "facciamoci coraggio, non può essere male come fuori", ed entrarono.
Avevano perfettamente ragione, dentro era molto peggio. La luce, un'orripilante tubo al neon rosso, tanto vecchio da essere intermittente, era appesa malamente in un angolo del soffitto, ed illuminava scarsamente solo l'angolo direttamente al di sotto. Al centro del soffitto c'era una ventola, verde, che nonostante l'esasperante lentezza con cui girava (che per inciso la rendeva perfettamente inutile, in quanto l'aria ignorava ostentatamente quella ridicola rotazione) produceva un cigolio tale da innervosire persino gli insetti. Naturalmente, questo non significa che non ce ne fossero. Il locale era letteralmente gremito di mosche, zanzare, falene, scarafaggi, tutti annidati nel cono di luce del neon rosso.
-Infernale-, mormorò uno dei tre. Gli altri due lo zittirono, senza farsi troppo notare. Nel locale, oltre a loro, c'erano altri due uomini, immersi in una nuvola di fumo della consistenza del pongo, seduti a un tavolo vicino alla luce. Comunque, sembravano del tutto incuranti tanto degli sciami di insetti che ronzavano loro intorno, quanto dei tre uomini appena entrati.
Si avvicinarono al banco, di legno tarlato, e sedettero sui seggiolini scricchiolanti. Il barman, uno strano tipo allampanato e magrissimo, con la barba di tre giorni e due sigarette in bocca, era intento a pulire un bicchiere con uno straccio più sporco del pavimento. Non li degnò di uno sguardo.
-Chiedo scusa...-, incominciò uno dei tre uomini. Il barista li ignorava ostentatamente.
-Chiedo scusa!
Finalmente, il barista si degnò di girare il volto di una decina di gradi.
-Figuriamoci, questo è il massimo che puoi sperare di ottenere. Dai, ordina-, sussurrò il più imbronciato dei tre a quello che aveva parlato prima.
-Shht, vedi di tacere-, gli rispose il terzo -mi conosci, sono talmente fortunato che come minimo quei due sono ricercati in tutti i paesi che iniziano per F.
-Cosa volete?-, sbottò il barman. La sua voce era catarrosa, stridente, spiacevole oltre ogni dire. I tre diedero vita ad un'altro giro di sguardi, chi preoccupato, chi innervosito, chi relativamente calmo. Non si dissero nulla, finchè il più calmo dei tre ordinò tre birre medie. Il barista annullò quei dieci gradi di attenzione e tornò a pulire il bicchiere, come se non avesse sentito nulla.
-Tre birre?- La voce dell'uomo nervoso faticava a restar bassa. -Che ti è saltato in testa di prendere tre birre? Nessuno di noi ne beve!
-Era la cosa più logica. Cosa preferivi ordinare? Un chinotto? In un posto come questo?
Mentre i tre parlottavano fra loro, sempre con il quantitativo minimo di decibel indispensabile per sentirsi l'un l'altro, il barista, senza che nessuno di loro se ne fosse accorto, aveva riempito tre boccali tanto sporchi da essere a malapena trasparenti, in qualche piccolo, raro punto, con della birra torbida dallo spiacevole odore di mela marcia. Di nuovo, i tre si guardarono, e stavolta avevano tutti più o meno la stessa espressione ansiosa, disgustata e malinconica. Aspettarono che il barista si fosse girato, e tornato al suo daffare.
-Non vorrete davvero bere questo schifo? Mi ammalerò di certo, sfigato come sono. C'è da rischiare una lavanda gastrica.-, disse uno dei tre.
-Per favore, cerchiamo di non fare troppe storie. Torbido è bene, giusto?
-Torbido forse si! Marciscente certo no! Oltretutto, chissà poi quanto ce la faranno pagare, questa dannata birra!
Il barista, a quel punto, girò il capo verso di loro. -10 euro. -Poi, con aria truce, aggiunse: -Ciascuna.
Questo lasciò di sasso i tre avventori. Uno di loro, il più morigerato, si limitò ad inarcare un sopraciglio, mentre quello più focoso scattò in piedi, rosso in viso.
-Ehi, mi stai dicendo che per questo schifo vuoi farci pagare 30 euro? Spero tu stia scherzando!
Gli altri due sospesero la propria respirazione per un paio di minuti buoni, aspettandosi di essere pugnalati alle spalle, o abbattuti da un fucile a canna mozza, o entrambe le cose. Ma non successe niente del genere. Il barista, per la prima volta, si girò del tutto verso di loro, con una pericolosa e furba espressione in viso.
-Hai ragione-, raschiò. -Ve le faccio per 25.
Stava per ribattere, quando i suoi compagni strattonarono l'impavido uomo per il cappotto, costringendolo a sedersi. -25 andranno benissimo, grazie. Eccone trenta.
Il barman afferrò con la sua sudicia mano scheletrica le tre banconote da dieci euro e se le infilò in un tascone del grembiule che indossava, sporco di ogni genere di sostanza rintracciabile in una bettola come quella-e anche di un paio di origine più incerta. Poi frugò in un'altra tasca, più piccola, ed estrasse cinque monete da un euro. Stava per ridarle, quando si fermò.
-Facciamo per 27. Lo faccio per non crearvi casini con il resto.
Così dicendo, lanciò sul banco tre monete, intascandosi le altre due, e con un ghigno perverso afferrò un altro boccale, ci sputò dentro e si mise a strofinarlo usando il grembiule.
-Andiamocene-, disse uno dei tre, teso.
-Assolutamente no. L'ho pagata, questa birra. Per principio la voglio bere tutta.
L'uomo alzò il boccale, tenendo gli occhi gelidamente fissi sul barista, che ancora sghignazzava, e lo portò alla bocca.
Bevve un sorso, e per poco non vomitò. La birra, oltre che calda e densa, aveva distintamente il gusto di una mela marcia, con tanto di muffa come retrogusto.
-Andiamo via!-, sbottò, e spintonò il boccale che si rovesciò sul bancone.
Mentre i tre uomini uscivano, ben lieti di ritrovarsi sotto alla piacevole, pulita, sana ed onesta pioggia fredda e battente, riuscirono a sentire distintamente le grasse risate del barista e di altre due persone.
-Che razza di fregatura. Che razza di fregatura.
-E' la vita, che ci vuoi fare. Io poi, che come sai bene sono particolarmente fortunato, queste cose le sperimento fin troppo spesso.
-Ma cosa vuoi che me ne importi di te! Io invece detesto quando vengo preso in mezzo in cose del genere! Trenta euro per tre pinte di veleno puro!
-No, sono ventisette.
-Bè, capirai. Ci aggiungi quei due euro che quel bastardo non ci ha voluto ridare e...
Le parole gli morirono in bocca. Trenta euro con tre di resto, significava tre birre per nove euro l'una. Ma sommando i due euro che il barman si era intascato con i ventisette del totale pagato...
-Manca un euro!-, urlò uno dei tre Giby. Per l'ultima volta, rimasero a fissarsi l'un l'altro, sotto la pioggia battente, senza sapere cosa dire.

venerdì, settembre 01, 2006

Insanitas Galoppans

"Loro". E' una parola angosciante, vero? "Loro". Brr. Vi starete chiedendo tre cose, in questo momento: 1) qual'è il Giby che sta parlando? 2) forse che sia del tutto impazzito? 3) ma loro, chi? Bene, per queste tre domande, non si può far altro che dare...dunque...tre! si, tre risposte. 1) Sono uno nuovo. Sono il Giby Fatalista. Non mi viene mai dato molto spazio, sarà perchè conto molto poco...è triste ammetterlo...dev'esserci qualcosa che non va in me...però oggi sono qui, in prima fila. Posto io. Avanti: 2) non sono impazzito. Non ancora. "Loro" non mi hanno ancora preso. 3) "Loro" sono furbi, infatti voi non sapete nulla di "loro".

Ma è qui che entro in gioco io! Si, io ho capito il loro gioco. Quante volte vi capita di dare la colpa a un certo ente indefinito e misterioso e chiamarlo "loro"? Vi faccio alcuni esempi.
  • "Mamma, la tivù non va! Si vede tutto frsshhh!" "Mah, saranno loro. Stai tranquillo che poi sistemano". Loro non fanno funzionare i televisori.
  • "Sai che dicono che i capelli si rafforzano se li tagli? Dovresti tagliarli!" "Ah si? E chi lo dice?" "Mah, lo dicono. Si dice." Loro mettono in giro delle informazioni erronee.
  • "Come mai non è ancora arrivato Focus? Dico, sono abbonato!" "Dev'esser colpa loro, non saprei." Loro creano disguidi alle poste.
  • "Cos...ma non mi si connette! Papààà!" "Che c'è?" "Non mi si connette!" "Neanche a me. Devono essere loro." Loro interrompono persino i collegamenti ad internet.
Se a questo aggiungete tutte le tracce di "loro" che si colgono in letteratura, in cinematografia, eccetera...prendete Lost, per esempio. Chi sono i cattivi? Sono "loro"! Tutti si riferiscono a loro chiamandoli...bè, loro. Altri è soltanto un modo per mascherare la verità, datemi retta.
Quello che sto cercando di dirvi è che loro sono ovunque! E sono potenti, molto, molto potenti. Possono tutto. Ci controllano. La verità è che controllano il mondo, da tempo immemore. E voi direte, ecco un altro fanatico della teoria del complotto. E io vi rispondo: avete mai pensato che potrebbe essere tutto vero? Al che voi mi chiederete, ah si, è chi sarebbero loro? Lo so! Ve lo dirò! Loro risiedono nella leggendaria città di Agharta, nel centro della terra. Da lì ci controllano.Lo vedete? QUESTO è Agharta. Al centro della terra. Certi dicono che sia dove è sprofondata Atlantide a seguito di una guerra termonucleare nell'antichità, la stessa che ha creato il Sahara e il deserto dei Gobi, altri la identificano con l'Eden dopo che l'uomo è stato scacciato. Qualunque cosa sia, è stata chiamata con molti nomi. La terra proibita, la terra degli spiriti radiosi, la terra degli dei viventi, la terra delle meraviglie. Perchè è questo che è: una grande, immensa reggia dove regna la saggezza, dove ci sono ricchezze senza fine, dove tutti sono felici. Qui sono racchiuse conoscenze, tecnologie, reliquie al di là di ogni immaginazione, e QUI!!! qui, risiede il "loro" capo, colui che riveste la carica di Re del Mondo, colui che in gran segreto governa da sempre l'economia, la politica, persino la storia del pensiero dell'uomo. Io dico ribelliamoci! Io dico che è ora di finirla con qu

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Ci scusiamo per l'inconveniente. Giby Fatalista è stato portato via dove non rappresenterà più un pericolo per il blog, per i visitatori e soprattutto per se stesso.

Lo staff